lunedì 3 novembre 2008

free spirit..





due anni fa alle due di notte partivo da solo da Pilasco.. salivo il Pizzo Cengalo e andavo a misurare il ghiacciaio del Passo di Bondo e come se non bastasse.. alla sera andavo a lavorare al Paso.. dio solo sa quanto quella salita è scritta nel mio cuore.. dio solo sa quanto ho imparato da quella giornata, se volete riviverla con me questo è il link:

se non volete non son certo affari miei figlioli.. nutro molto affetto per voi in ogni caso..

ma lasciamo le soleggiate punte granitiche della Val Masino e spostiamoci nella piovosa isola chiamata Britannia..



La costa est dell’Inghilterra è un dipinto, un dipinto fatto di storia, fatto di roccia e di mare.. la prima ti fa pensare alla specie umana , la seconda ti butta in un filosofar naturalistico, il terzo ti porta lontano, dove ne uomo e ne scienza possono arrivare.. più concretamente vi parlerò di Withby e Scarborough.. nella contea di York, non molto distanti da Leeds.. ma molto molto più antiche.. da queste parti i vichinghi probabilmente ebbero varie dispute coi celti secoli fa, da queste parti il capitano Cook salpò con il suo vascello verso l’Australia e la Nuova Zelanda, da queste parti vi è un’abazia antichissima.. in quest’abazia una santa dichiarò la britannia cristiana… più di mille anni fa.. da queste parti verso la fine dell’ottocento nacque una delle storie più affascinanti, misteriose e spaventose mai create dal genere umano.. una nave russa venne trovata arenata nel porticciolo di withby.. in mezzo alle nebbie che sovente avvolgono quest angolo di britannia, in una giornata piovosa, fredda e ventosa.. Bram Stoker si ispirò.. è scrisse Dracula.. e da quel giorno.. nelle notti nebbiose, brividi di paura corrono lungo la schiena di tutti coloro che hanno letto quel libro.. pensando al signore dei vampiri.. rinnegato da Dio e dagli uomini, servo del diavolo e artefice di molteplici crimini.. ancora un'altra volta probabilmente sarà un intervento senza poco senso..

quanta paura ispira la figura di Dracula? quel castello gotico, quella notte scura scura, quelle nebbie.. quel cimitero.. l’impotenza del piccolo uomo di fronte ai superpoteri del signore delle tenere..quanto è semplice classificare un vampiro e il diavolo come male.. ma quanto invece è frustrante aprire gli occhi e vedere il male serpeggiare silenzioso in mezzo ai nostri simili.. mortali che per egoismo, frustrazione o semplicemente malsana follia non esitano a fare del male.. odio il male.. odio vedere il male.. a fare i bravi non la si sbaglia mai diceva la zia nina..
odio il male.. amo l’amore.. amo la conoscenza e il rispetto.. non capisco la specie umana, non capisco le donne, le donne però son proprio belle ragazzi.. e qualcuno mi ha raccontato che riescono perfino a fare più di una cosa allo stesso tempo.. capisco che lo spazio e la velocità sono legati da una cosa che si chiama tempo.. capisco me stesso alcune volte, altre volte no.. alcune volte al mattino mi dico.. basta alessio adesso ti metti a far giudizio, ti trovi una morosa e metti il cuore in pace.. alla sera però cambio già idea… e la colpa è ovviamente non mia.. ma delle donne.. ma si dai.. oggi sono arrabbiato con le donne.. quindi.. solo per voi.. metto sul blog una cosa che scrissi tanto tanto tempo fa.. quando ero arrabbiato con le donne..






FATTI LA BARBA

Stasera hai deciso di andare a casa presto. Niente birrette con i soci, niente discoteca, niente ragazze in minigonna, niente musica fino a tardi. Alle due del mattino, mentre la popolazione maschile dei poco selvatici combatte e sfila per accaparrarsi qualche dolce fanciulla, TU vai in alto per incontrare quella signorina che comincia per M e finisce per A; non si chiama Mara e neanche Martina, ti preferisce con la barba incolta e non ti chiede se il vestito nuovo gli dona.
Perché la MONTAGNA lo sa benissimo che la prima nevicata della stagione la rende splendida.
Parti di notte perché la strada è lunga, esci di casa, è novembre.. l’aria è gelida ma le stelle e quella mezza luna disegnata nel cielo ti scaldano il cuore. Quanto ameresti avere al tuo fianco una donna che guarda le stelle con i tuoi stessi occhi? E invece no, sei solo, hai la barba e la pelle bruciata dal sole, stai per cominciare una salita indimenticabile che comporterà fatica, sudore, freddo e paura.
Sei libero, sei e basta, non VUOI ESSERE o vorresti essere perché lo sai meglio di me: in montagna c’è poco da scherzare, o si passa o non si passa, o si arriva o non si arriva; o si è o si lascia perdere.
Lasci la macchina dopo aver guidato una mezz’oretta, il parcheggio è vuoto. Nei caldi pomeriggi estivi anche quel posto ora dimenticato da dio, brulica di persone. Molte volte, tornando dalle creste più alte di quella vallata ti sei anche rifatto gli occhi osservando i corpi di belle giovinette che prendono il sole sulle rive del torrente. Ti chiedi se l’extraterrestre sei tu che ti fai 2000 metri di dislivello per andare ad appoggiare il sedere sopra ad una cima oppure gli altri, quelli poco selvatici, che se ne stanno sul fiume, guardando le celestiali curve delle ventenni valligiane.
Beh in effetti sopra ai 3000 metri le curve più esaltanti che hai mai visto sono ancora quelle tracciate dai tuoi sci dopo una bella salita con le pelli di foca in mezzo a neve polverosa..
Scendi dalla macchina e ti incammini, superi veloce quelle quattro casotte illuminate debolmente da alcuni lampioni. Ben presto ti trovi solo; tu e la montagna. Rifletti…qualcuno dice che la montagna aiuta a riflettere.. dopo un’attenta riflessione ritieni saggio accendere la pila frontale; ti senti un genio, hai capito che per camminare nel bosco di notte devi avere una luce.
Pensa affrontare il bosco di notte senza la frontale? Parlo di un bosco fitto naturalmente; ogni volta nella vita abbiamo bisogno di una frontale che ci dia una mano ad attraversare un bosco buio, le donne sono molto in gamba nell’illuminare i passi incerti di un uomo; peccato che non sopportino la barba..
Dopo il bosco, tipicamente noioso, raggiungi l’alpeggio. è quella parte solitamente attorno ai 2000 in cui ci sono dei bei prati, in cui d’estate ci pascolan le mucche.. è bello sdraiarsi giù in un prato e fare un pisolo.. ma stanotte fa proprio freddo e il terreno è duro, continui.. sta per albeggiare e vuoi portarti più in alto possibile.. eccola l’alba, dopo il corteggiamento, la prima parte della salita ecco il bacio, eccola.. bella incredibile, nuda o vestita di mille colori esplodono attorno ai profili delle vette

il racconto finisce qui.. non ho mai avuto voglia e tempo di continuarlo.. continuatelo voi se volete..
vi suggerisco la fine è che in pratica l’astuto personaggio protagonista raggiunge una cima.. pensa alla donna che non ha.. e fa tutte quelle strane connessioni romantiche fra la dolce bellezza naturale e il morbido caldo splendore che emana il corpo di una fanciulla.. poi il barbuto protagonista si accende una sigaretta.. guarda ancora le montagne. tocca la roccia dura e pensa.. ma cosa cacchio me ne frega.. detto questo il nostro simpatico eroe lancia un urlo, si toglie tutti i vestiti e si lancia impavido sotto le acque fredde del torrente che sgorga dal ghiacciaio.. poi beve un sorso di grappa, fa un altro urlo e prende il volo.. ah mi ero scordato di dirvi che il nostro fido eroe sa volare..
andava tutto così bene.. perché devi rovinare la fine.. o scemo..

bene.. ora credo sia giunto il triste momento di darvi la buonanotte…chiedo scusa a tutte le donne.. tanto lo sapete che siete la cosa più morbidosa, aggraziata e caldosa che esiste..
ogni tanto qualche frecciatina non vi fa male..
ahah

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