domenica 25 gennaio 2009

sono sempre il solito..

Venerdi’ sera.. mi cucino un bel piatto di pasta, le mie coinquiline han passato gli esami e vanno a festeggiare in citta’, a cena, da dei personaggi..
Accompagnato da un paio di bicchieri di rosso mi gusto la mia pasta fissando il fuoco che allegro scoppietta nel camino.. e’ troppo rilassante e bello guardare quel coso caldo e rosso che si muove come un matto.. in casa, come sempre, giro in calze, pantaloni corti e maglietta.. non ho mai avuto problemi di freddo io..
Le ragazze, tutte belle profumate, se ne escono, “ciao ciao dai.. ci vediamo dopo in citta’! adesso sento sto mostro dell’Ozgur che non rivedo da un anno e poi vi chiamo e mi dite dove andate.. ciao belle”. Chiamo l’Ozgur.. l’Ozgur e’ un tizio di cipro, girava parecchio con la Carla e il Tolga.. i miei coinquilini dell’anno scorso..
cia’ chiamiamolo povero cristo, lui e’ ancora qui.. un paio di birrette alla Tavern vuoi non tirarle stasera? lo chiamo.. lui tutto contento gli dico “dai allora facciam cosi.. adesso io mi faccio una doccia poi prendo la mia bici e arrivo in citta’ bello carico”
finisco il bicchiere di vino, canticchio una canzone degli Street Dogs mentre sparecchio la tavola tutto bello contento pensando all’allegra serata che si prospetta, butto tutto in lavastoviglie.. e vado di sopra a prendere una sigaretta.. la fumo di fuori.. le topastre non fumano..
sono le nove di sera, esco di casa, chiudo la porta..
in maglietta, pantaloni corti e calze.. mi accendo la sigaretta e do’ un occhiata alla stellata che stanotte, fredda ed umida, osserva la baia di swansea, con la spiaggia e le mille luci della citta’..
dovete sapere che la mia nuova porta e’ un po’ particolare.. se la chiudi dal di fuori, per rientrare.. devi necessariamente avere le chiavi.. le chiavi..
chissa’ cosa accade se chiudi la porta e lasci dentro le chiavi mentre tutte le tue coinquiline sono fuori sino a tardi?
la risposta non e’ difficile.. e scommetto che qualcuno di voi.. l’ha gia’ immaginata..
lo so che avete delle menti acute..

ecco che nel venerdi sera del 23 gennaio con una temperatura che si avvicina malignamente ai due o tre gradi.. in Overland Road a Mumbles c’e’ un pirla, senza scarpe, con una sgargiante maglietta gialla ed un paio di pantaloni corti..
un grande direte voi..
un picio direi io..

finisco la mia sigaretta con estrema lentezza e tranquillita’.. e’ l’unica cosa che ho con me dopotutto.. il telefonino e’ dentro, il portafogli e’ dentro come del resto qualsiasi strumento che possa proteggermi dal freddo..

no.. dai.. non hai veramente fatto questo.. ma va.. figurati..
riprovo a spingere la porta o a cercare qualche strana manovella che magicamente potrebbe aprire la porta..

e si.. hai proprio fatto questo..
in maglietta.. pantaloni corti.. e senza scarpe..


Mi siedo, appoggio la schiena alla porta..
Cosa fare ora? le ragazze sono in una qualche casa in citta’ a cena da amici, non torneranno prima delle due.. sono le nove..
le aspetto qua? ma si dai.. non moriremo mica.. dai.. tanto fa caldo.. e abbiamo vestiti.. virgola..

La Tavi! abita a cinque minuti da me.. scendo la stretta ed umida gradinata sassosa che da sulla Overland Road.. in strada passa qualcuno..
e’ giusto un filo imbarazzante farsi vedere da qualcuno in maglietta (per giunta gialla), braghe corte e senza scarpe durante un freddo venerdi’ sera nel sud ovest del galles..
facciam finta che mi sto facendo una corsetta..
hop-hop-hop.. ecco che il vostro pirla si trasforma in un corridore e si lancia a tutta velocita’ fra le strette stradine di Mumbles..
raggiungo la casa della Tavi, la luce fuori e’ accesa.. brutto segno.. la accende quando esce.. busso.. ribusso.. tribusso..
niente..
penso.. mi rimetto a correre.. il Park, la piccola e accogliente bettola di Mumbles, popolata da vecchi, gente del posto, glaciologi e surfisti..
trovero’ ben qualcuno giula’..
sempre di corsa raggiungo il pub e do’ un occhiata dentro..
nessuno...
bella grana.. l’Adam! abita anche lui abbastanza vicino.. e su di nuovo verso Victoria Avenue.. ci sono passato l’altra sera per una tazza di the.. ma il numero chi se lo ricorda.. era il sei? era il sette? cazzo non posso mettermi a bussare ad una porta se non sono sicuro..
torno verso casa.. hop-hop-hop.. divertente correre senza scarpe.. virgola..
risalgo le scale.. mi siedo e penso.. chiudo gli occhi, ingenuamente credendo che il tempo possa passare velocemente, li riapro.. fa un freddo porco.. mi metto le braccia dentro la maglietta, le calze sono umide..
se sto qua muoio! si chiama ipotermia no? guarda giu' strada, mongolo, guarda che si sta facendo un po' di ghiaccetto sull'umidita' delle macchine.. mongolo..
mi incammino di nuovo verso il Park.. sento proprio i brividi che mi percorrono la pelle.. inizio a sentirmi a disagio.. non ho l’orologio ma sara’ da un ora che sono fuori..
arrivo al pub, guardo dentro.. la Tavi, il Killian, l’Ian e la Claud sono seduti nel tavolo vicino al camino.. yeahoooo..
Entro nel Pub, e’ venerdi’ sera, c’e’ un sacco di gente, fra le mille chiacchere quasi nessuno si accorge del montanaro senza scarpe che e’ appena giunto.. mi siedo con gli altri e racconto la mia vicenda, la Tavi mi passa una birra, la sorseggio con gusto!!

L’avventura e’ finita.. sono finito a dormire dal Killian.. mitico bavarese.. da lui abbiam contattato la Rachel.. e il giorno dopo alle sette del mattino me ne son ritornato a casina.. un sabato di sole.. siamo andati nel mare.. abbiamo fatto surf!
lezione numero n imparata:
uscire sempre con le chiavi in tasca

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