venerdì 19 settembre 2008

voglia di casa...



Mah.. Uno di quei giorni un po’ strani, in cui ti senti un po’ una persona, un po’ filosofo, un po’ esploratore, un po’ avventuriero, un po’ scienziato… ma nessuna delle cinque prevale quindi l’unica certezza che hai è quella di essere un montanaro.. la cosa è frustrate da un lato, perché non combini molto, nel senso che dovresti essere il quinto e lavorare come un matto su dati… Quindi provo a scrivere qualcosa, non so.. forse perché il blog è nuovo di pacca e quindi voglio metterci un po’ di carne.. ieri sera qualcuno ha detto che casa è dove il cuore sta.. vero..


casa.. casa per me è la Val Lunga di Tartano.. quella bella ampia valle, bianca, fredda e ombrosa di inverno.. rossa, caldina e affascinante d’autunno; biancoverde, fresca e possente in primavera; verde, calda e dolce d’estate..che vi posso dire.. chiusa a nord, chiusa a sud, lo sguardo non riesce a superare il confine di roccia e natura, uno spazio piccolo, uno spazio dolce..

ho imparato tutto in quella valle, ho imparato a vivere, ho imparato a correre, ho imparato a sciare, ho imparato a lavorare, ho imparato a fare scienza, ho imparato ad osservare la natura, ho imparato a giocare a calcio, ho imparato ad amare, ho imparato tutto là.. correre impazziti in mezzo a quei prati così ripidi.. rotolare in mezzo all’erba..mi sembra di sentire il profumo del fieno appena tagliato.. giocare a nascondino nella baita del fieno, andare su ai Basisc a prendere il latte o aiutar la zia Palmina dietro alle mucche, andare giù alla Pila a tirare quattro calci alla bocia, andare alla Piana a trovar la zia Nina, andare in Gavedo a cercare la compagnia delle due cuginette mongolotte.. la domenica andare a messa al Cursuolo.. mangiare il gelato.. tornare a casa.. è domenica.. si mangia polenta!!

Poi si diventa grandi.. l’età della stupidera e la montagna non vanno molto d’accordo.. nell’età della stupidera vuoi tipo ritagliarti uno spazio nel mondo, inizi a guardare le ragazze.. inizi magari ad amare.. e lasci la Val Lunga di Tartano per un pochetto.. ma poi torni, torni, e diventa tua.. la guardi, la esplori in ogni dove, in ogni stagione.. e l’acqua cade, gela, si scioglie, erode, trasporta.. e la roccia parla, parla cambiandosi nello spazio, racconta storie vecchie mezzo miliardo di anni.. ma sempre affascinanti e sensuali, e il clima cambia.. e vedi cose strane.. tipo ghiacciai in mezzo alla valle.. che fluiscono verso valle, che trasportano cose.. e la neve cambia.. cade, diventa densa, si trasforma, viene trasportata dal vento.. si muove! si stacca, causa valanghe, e poi raggiungi le cime più alte e li vedi quei ghiacciai che pensavi in Val Lunga.. eccone uno vero! anzi due!!! eccolì là, ha e guarda che bella montagna quella che ospita il ghiacciaio, è un po’ nera.. è proprio la signora del paesaggio.. ma guarda ce ne sono altri verso est! ma guarda che montagnone quelle.. è il Bernina? mah..e quel bel trapeziotto grigio? bello.. uh.. quella là sembra una piramidina.. chissà cosa succede là da quelle parti..




E i camosci! i camosci sono sempre sempre con te!! non in Porcile però.. ma se vai in Dordona e Cuminello a si.. sono sempre là.. e ti fischiano!! e poi corron via! sono saggi, il genere umano è strano, meglio tenersi alla larga.. e la marmotte!! brutte dannate.. quando vuoi farti un pisolo al caldo sole.. le stronze iniziano a fischiare.. ah.. casa..

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